L’efficace sinergia tra il sistema di videosorveglianza comunale, la prontezza di spirito di un anziano e il costante controllo del territorio garantito dai Carabinieri della Stazione di Vasanello ha consentito di sventare un tentativo di truffa ai danni di un anziano del posto.
Tutto è iniziato quando un uomo di 85 anni ha ricevuto una telefonata sospetta: dall’altra parte del filo, una voce gli raccontava che era appena avvenuta una rapina in gioielleria e che i presunti autori si trovavano a bordo di un’auto con una targa identica alla sua. Un racconto confuso, studiato per spaventarlo e farlo cadere nel tranello. L’anziano, però, non si è lasciato ingannare. Insospettito dalla della chiamata, ha immediatamente contattato la Stazione dei Carabinieri di Vasanello per segnalare l’accaduto.
L’incrocio tra la chiamata e la segnalazione di un’auto sospetta registrata dal sistema di videosorveglianza cittadina ha consentito ai militari, già impegnati in servizio di pattuglia, di rintracciare e di fermare il veicolo a bordo del quale c’erano due persone, risultate essere, una volta conclusi gli accertamenti, i presunti protagonisti del tentativo di raggiro. Per entrambi è scattata la denuncia in stato di libertà per tentata truffa.
Un episodio che dimostra quanto la collaborazione tra cittadini e forze dell’ordine, unita alle nuove tecnologie di sicurezza, possa fare davvero la differenza.
L’occasione è, inoltre, importante per ribadire che l’Arma dei Carabinieri è da sempre in prima linea a tutela della popolazione, anche attraverso mirate campagne di sensibilizzazione sui metodi con i quali vengono consumate le truffe e una specifica sezione del proprio sito web www.carabinieri.it contenente consigli utili per evitarle, consultabili al link www.carabinieri.it/in-vostro-aiuto/consigli/pillole-di-prevenzione/contro-le-truffe, raccomandando sempre di contattare, in caso di dubbio, l’utenza 112 o la Stazione Carabinieri più vicina per ricevere assistenza e supporto diretto.
Queste condotte delittuose sono, peraltro, particolarmente gravi quando commesse in danno delle fasce più vulnerabili e degli anziani, carpendone fraudolentemente la fiducia.
Ecco perché è utile rammentare che bisogna diffidare delle apparenze, non aprendo mai la porta agli sconosciuti, non fidandosi della sola esibizione di un tesserino di riconoscimento che potrebbe essere contraffatto, non mostrando gioielli ai fini del confronto con un’ipotetica refurtiva, non dando confidenza al telefono nel caso di asseriti rappresentanti di compagnie fornitrici di servizi, di presunti parenti in grave difficoltà economica o coinvolti in incidenti, né di appartenenti alle Forze dell’Ordine che chiedono denaro: nessun “vero” appartenente alle Forze di polizia chiederà mai soldi per assistere i cittadini.
PRESUNZIONE D’INNOCENZA
L’indagato è persona nei cui confronti vengono svolte le indagini preliminari a seguito dell’iscrizione di una notitia criminis a suo carico; nel sistema penale italiano la presunzione d’innocenza, sancita dall’art. 27 della Costituzione, è tale fino al terzo grado di giudizio e la persona indagata non è considerata colpevole fino alla condanna definitiva.
Il presente comunicato viene condiviso con la Procura della Repubblica di Viterbo, atteso l’interesse pubblico alla divulgazione della notizia.
